Principali attività svolte dal 1973 al 2013

Gli inizi in Sicilia con la Cassa per il Mezzogiorno e, quindi, la Regione Siciliana

· Dal 1973, anno della sua costituzione, l’Istituto ha svolto attività di Formazione Professionale, realizzando corsi per la Cassa del Mezzogiorno nei settori: agricolo, industriale e turistico-alberghiero.

· Dal 1978 è stato anche – ma in misura ridotta, stante gli impegni a livello internazionale – Ente Gestore dei corsi di formazione della Regione Siciliana ex l.r. 24/76 nel settore industriale, turistico-alberghiero e dei servizi innovativi.

Con il Ministero degli Affari Esteri in Africa

· Nel 1977, conseguentemente alla propria erezione in ente morale l’Istituto inizia anche l’attività di Cooperazione allo Sviluppo, attraverso corsi di formazione in Elettronica applicata ai ponti radio e di telecomunicazioni, finanziati dal Ministero per gli Affari Esteri (MAE) e destinati ad alcuni Paesi del Nord Africa come Tunisia, Egitto, Marocco e Malta con work experience in Italia.

· Dal al 1983 al 1988, sempre per la Direzione Generale per la Cooperazione Internazionale del Ministero degli Affari Esteri, il Dipartimento dell’INFAOP per gli interventi formativi nei Paesi in Via di Sviluppo avvia in Mozambico uno dei primi esperimenti zootropicali, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico dell’Università di Palermo e dell’Università di Mondlane di Maputo.

· Nel 1985 propone al M.A.E. il progetto sull’autosufficienza agroalimentare nel Regno del Lesotho in collaborazione con l’Università del Lesotho, il Collegio di Agraria di Maseru, la Banca Agraria del Lesotho, la Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo e il Dipartimento di Ingegneria gestionale.

· Nel 1986 il MAE approva e finanzia il progetto per il Lesotho. Il progetto, articolato in 5 anni, coinvolge 160 allievi nelle seguenti discipline: Gestione delle Risorse Umane, Tecniche Agronomiche di Irrigazione, Meccanizzazione Agricola. Nei quattro mesi estivi di ciascun anno l’attività di formazione teorica si svolge in Italia, presso la Facoltà di Agraria e il Dipartimento di Ingegneria Gestionale dell’Università di Palermo, mentre le attività pratiche si sono svolte in Lesotho ma seguite da docenti della Facoltà di Agraria di Palermo. Un seminario di follow-up conclude il progetto sull’autosufficienza agro-alimentare. Sono presenti il Premier Mokele, il principe Dennis Pakoe e l’ambasciatore italiano in Mozambico Giorgio Testori, il direttore generale della Agric Bank, George Molelle.

· In quel periodo l’INFAOP fornisce consulenze alla LEM Environment Development Society Of Ethiopia sulla conduzione di alcuni importanti progetti come il ruolo delle donne nella gestione sostenibile delle risorse, un programma riguardante l’igiene ad Addis Abeba e sulla conservazione delle biodiversità e sulle biotecnologie.

· Nel marzo del 1993, svolge attività di consulenza e progettazione esecutiva per l’avvio di moderne fattorie agricole su un’estensione di 1500 ha. in Oromia e lo studio del potenziale irriguo dell’adiacente lago Awassa.

· Nell’agosto del 1994, consulenza allo Stato di Oromia della Federazione d’ Etiopia sul potenziale di sviluppo agricolo di un’area ricca di solfati e altri minerali e risorse geotermiche in prossimità del lago Ziway.

Con il Ministero del Lavoro in Brasile

· Nel 1997, l’I.N.F.A.O.P. ha avviato la realizzazione nel Nordest del Brasile del progetto triennale “Uomini e cultura d’Italia per lo sviluppo ambientale e turistico dell’area amazonica.” Finanziati dal Ministero del Lavoro e con obiettivo la formazione professionale dei cittadini italiani residenti nella  Circoscrizione Consolare di Recife e dei loro figli sono stati realizzati tre corsi nel ‘98 (“Operatori cine-tv”, “Operatori Ecoturistici” e “Esperti in microimprese turistiche”); altri 5 corsi, per la seconda e la terza annualità, hanno coniugato i temi turistici con due fondamentali espressioni dell’antica espressione del Sud America e di quella Mediterranea e che costituiscono una vitale tradizione dell’artigianato artistico italiano: l’arte orafa e l’arte della ceramica.

– Sempre nel ’97, l’ I.N.F.A.O.P. ha promosso, insieme alla Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Palermo e all’ Orto Botanico di Palermo, la costituzione di un orto botanico a Teresina, città capitale del Piauí stato federato del Nordest del Brasile. Durante questa esperienza in Piauì, l’ente ha avuto sede a Teresina.

· Nell’agosto del 1997, una delegazione INFAOP guidata dal presidente dell’Istituto, Piero Albergoni, e della quale facevano parte anche l’arch. Nunzio Marsiglia, in rappresentanza dell’Orto Botanico e della Facoltà di Scienze Naturali di Palermo, e il prof. Andrea Attardi docente di fotografia alla Accademia di Belle Arti di Roma e autore di un reportage fotografico sull’Orto Botanico di Palermo si recò in Piauì per la messa a punto operativa del progetto triennale sullo sviluppo sostenibile dell’area sub amazzonica. In quella occasione, la delegazione INFAOP si è recata nelle città di Recife e di Teresina (dove sono state tenute mostre documentarie sull’Orto Botanico di Palermo), Salvador de Bahia, Rio de Janeiro, San Paolo e Brasilia (Ambasciata d’Italia e sede UNICEF). In quella occasione, si tennero incontri con l’IBAMA-PI e le Università Statali e Federali, il SEBRAE-PI, la PIEMTOUR.

. Riprese corpo, con il proposito espresso dall’IBAMA-PI di concedere allo scopo un vasto territorio (180 ha), l’idea di attivare un Orto Botanico rappresentativo della flora dell’area amazzonica e sub amazzonica e con la missione di costituire il fulcro di una proposta turistica del Nord Est fondata sul mito attrattivo della Natura. Tale ipotesi trovò eco in un Comitato Promotore, costituito a Palermo nel novembre del ’97 con la partecipazione della rappresentante UNICEF dello stato di Maranhão, di una rappresentanza delle università piauiensi; ma, soprattutto, con l’adesione convinta dei maggiori esponenti della botanica tropicale di Francia, Inghilterra, Italia, Portogallo e Spagna ed il pieno sostegno dell’Orto Botanico di Palermo. Purtroppo, anche a causa dell’invalidità, che colpiva sul finire del ’97, il presidente dell’ INFAOP, questa stessa iniziativa, come il disegno strategico che animava la presenza dell’INFAOP nel Nord Est, subirono un rallentamento, anche per l’affermarsi in Brasile e in Italia di politiche meno fondanti la reciproca collaborazione.

· Nel 2000, l’I.N.F.A.O.P. ha gestito in Italia un progetto per la formazione di istruttori da impiegare nella cooperazione ai Paesi in Via di Sviluppo: da impegnare nel Piauì (Nord Est del Brasile). Mentre, al fine della presentazione al Ministero del Lavoro Italiano di progetti da realizzare in Brasile nei settori lattiero-caseario e dell’ acquacoltura, ha operato (direttamente e attraverso il responsabile della propria sede di San Paolo) negli Stati Federali di San Paolo, Salvador de Bahia e Rio Grande do Norte per ricercare le adesioni ai relativi partenariati, ottenendo adesioni e manifestazioni di interesse da parte dalle seguenti istituzioni pubbliche e private locali: Camera di Commercio ItaloBrasiliana di Rio de Janeiro, Delegazione dello Stato di Bahia, Lega Italica di San Paolo, Istituto di Tecnologia degli Alimenti del Governo dello Stato di San Paolo, Banco del Nord Est di Salvador de Bahia, Embrapa Impresa Brasiliana di Ricerca Agraria di Juiz de Fora, Accademia di Cultura Italiana di Salvador de Bahia, Associazione degli Allevatori di Bufali di Bahia.

· Nel luglio 2001 la sede di San Paolo ha collaborato nella progettazione dell’intervento formativo “Cultura e Tecnologia per lo sviluppo della cooperazione Italo-Brasiliana” con l’ UNIMED SERVIZI s.r.l. società operativa promossa dall’Associazione UNIMED di Roma (65 università dell’area mediterranea). L’I.N.F.A.O.P., direttamente e attraverso la sede di San Paolo e il suo responsabile, ing. Giuseppe Pagano, attiva una serie di collaborazioni sul territorio, ottenendo adesioni e manifestazioni di interesse

da numerose istituzioni pubbliche e private in Brasile: UNICAMP (Università

Statale di Campinas), SEBRAE (Servizio di Appoggio alle PMI), Delegazione

Internazionale del Ministero delle Finanze Federale, Camera di Commercio

Italo-Brasiliana, Istituto per il Commercio Estero (filiale per il Brasile),

Associazione dei Siciliani in Brasile, Industria Notre Dame, le Aziende Italiane

di Diadema Brasile, la Facoltà Italo-Brasiliana.

· Nel 2002, in Brasile, l’I.N.F.A.O.P. attingendo dall’esperienza della

metodologia GESPAR (messa a punto dal Banco do Nordeste) tentò di avviare

alcune iniziative di coinvolgimento delle popolazioni locali su iniziative di

evoluzione dei territori, ma il mutare dei tempi e delle situazioni indusse

l’Istituto a concentrare sulla Sicilia la propria attenzione. È però tra i principali

suoi intenti intraprendere nuove iniziative in Brasile.

In Sicilia, dal 1978 ad oggi con il FSE e la legge regionale n. 24/76

· A causa del prevalere dei propri impegni all’Estero, l’attività in Sicilia

dell’I.N.F.A.O.P. è stata limitata – quasi del tutto – agli impegni di workesperience a completamento dei corsi in ambito internazionale.

. Solo agli inizi degli Anni Novanta che l’Ente ricorre al FONDO SOCIALE

EUROPEO per trasferire in Sicilia l’esperienza didattica ed organizzativa

maturata nei Paesi in Via di Sviluppo, integrata dall’inserimento nel proprio

gruppo di riferimento operativo di giovani professionisti, sperimentati

e motivati nel campo dell’organizzazione aziendale e dell’innovazione

tecnologica; nonché di docenti universitari di Agraria, Economia e Commercio,

Ingegneria, Architettura. Tra i corsi realizzati in Sicilia su finanziamenti F.S.E.:

Tecnici di fotogrammetria aerea e terrestre, Esperti nelle applicazioni Cad,

Esperti in Banche Dati Territoriali, Esperti nel Rilievo e Catalogazione del

patrimonio architettonico e monumentale.

. Nel ‘91 attiva a Palermo il Laboratorio di Innovazione Didattica e Pedagogica,

che svolge attività di studi e ricerca sulle metodologie e tecnologie didattiche,

sull’apprendimento e le sue dinamiche motivazionali, sull’orientamento

professionale; più recentemente ha approfondito i temi relativi all’educazione

alimentare e all’utilizzo delle arti espressive nell’educazione dell’infanzia.

· Nel 1997, ha attuato, su convenzione con il Ministero del Lavoro, un Progetto

P.O.M. – Emergenza Occupazionale nel Mezzogiorno, azioni formative in

5 province della Sicilia per “Affiancatori di custodia nei musei e nelle aree

archeologiche” e mirate alla qualificazione di 354 lavoratori in mobilità, in vista

del loro impiego in società miste dedicate al settore dei BB.CC. in Sicilia;

. Sempre nel ’97, propone alla Comunità Europea il progetto “Nuovi

Orizzonti” sull’ orientamento al lavoro dei portatori di handicap resi

diversamente abili da iniziative mirate alla loro formazione. Il progetto

è ammesso a finanziamento per il programma “Occupazione e

valorizzazione delle risorse umane Horizon”, in partenariato con 15

associazioni di 6 Paesi della Comunità Europea con il progetto MERCATOR

sull’inserimento al lavoro dei portatori di handicap. Il progetto, conclusosi

nel 2000, viene osteggiato in sede regionale, dove si operava per dar

luogo a Centri Regionali di Orientamento al Lavoro, destinati a drenare

2000 lavoratori degli enti della Formazione Professionale per poter dar

luogo a nuove assunzioni.

· Nel 2001, l’attenzione dell’Istituto verso l’orientamento al lavoro dei portatori

di handicap si è intensificata: l’Istituto ha organizzato corsi per non vedenti

(Centralinisti). Nasce così un’intesa con l’Unione Italiana Ciechi di Palermo

per l’attuazione di corsi più rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro

ed all’accessibilità delle tecnologie informatiche in attuazione del Decreto

Ministeriale che instaura l’equipollenza a quella di centralinista delle qualifiche

di operatore telefonico non vedente specializzato in Banche Dati, Telesoccorso

e telemarketing e Call Center.

. Nel 2003, l’ente estende ai sordomuti la propria attenzione (Corsi per

fotografi e trattamento delle immagini) e nel 2004 trasferisce la propria sede

operativa di Palermo nei locali dell’Istituto Sordomuti Padre Annibale di Francia

in via Castellana 114. In quel periodo la sede operativa di Catania realizza

corsi per le categorie a rischio di marginalità (detenuti minori e adulti, ex

tossici, ecc.).

. Nel 2005, entra in fase esecutiva un progetto per il recupero del degrado

urbano e civile (finanziato sull’Accordo di Programma Quadro tra Stato e

Regione) fatto proprio dal Comune di Palermo (quale ente proponente) e

proposto dall’INFAOP (insieme al Consorzio Mesogeo, all’Unione Italiana

Ciechi sezione di Palermo e ad alcune associazioni di volontariato). Il progetto

riguarda le borgate della area ovest di Palermo e le Nuove Zone di Espansione

(Borgo Nuovo, ZEN 1 e 2) , dove il degrado urbano interagisce strettamente

con fenomeni di involuzione sociale e implosione antropologica. Il progetto dal

titolo “L’ORMA DI FEDERICO II” si proponeva la “Riqualificazione delle aree

urbane in condizioni di degrado ambientale ed economico con manifestazioni di

disagio sociale, al fine di promuovere il senso di appartenenza alla comunità”.

Si trattava di proporre al consenso partecipato dalla cittadinanza delle zone

interessate gli interventi urbanistici proposti in un concorso indetto dal Comune

tra gli architetti di Palermo, come momento di riappropriazione del destino dei

propri territori nel quadro di iniziative di animazione socioculturale da attivare

negli spazi delle periferie urbane segnate all’anomia e nei quali sono in corso

veri ed propri processi di mutazione socio-antropologica. L’obiettivo generale

era quello di animare nuova fiducia e speranza in nuovi percorsi personali

e di piccoli gruppi su progetti di autorealizzazione individuali o collettivi a

riscattare quell’ampia fascia (dai 16 ai 40 anni) di disoccupati e inoccupati,

ormai condannati alla marginalità e al precariato, recuperando in essi, nello

stesso tempo, il senso dell’appartenenza: cioè sentire dentro di sé una realtà

sociale e culturale e sentirsene partecipi. L’approccio metodologico del progetto

era quello del bottom-up, dell’innesco di reazioni a catena, del superamento di

un clima da profezia negativa, attraverso l’avviarsi di un processo virtuoso di

gestione partecipata. Ma le logiche clientelari ben radicate nella socio-cultura

locale risultarono più credibili e attuali… l’iniziativa, rimasta isolata, ebbe a

spegnersi lentamente.

· Dal 2005 sono stati proposti alla Regione: un progetto a scala regionale per

le nuove qualifiche equipollenti a quella di centralinista non vedente e per

rendere diversamente abili i non udenti (tramite l’utilizzo del software per il

trattamento delle immagini), nonché rendendo accessibile il PC agli invalidi

della motricità; un progetto per lo sviluppo turistico fondato sui beni culturali e

un progetto sulla parità femminile Sociale è Donna.

. Più recentemente, l’Ente si è confrontato – con ampio successo anche di

stampa – con il progetto “BUONI DENTRO”, realizzato nel Carcere palermitano

di Pagliarelli per offrire alla cittadinanza una diversa immagine della struttura

carceraria e nuove prospettive ai suoi ospiti. Attuato con la collaborazione della

Mediali s.r.l. e nell’ambito del Programma operativo obiettivo convergenza

2007-2013, Fondo sociale Europeo, Regione Siciliana, il progetto della durata

di 24 mesi ha qualificato 15 detenuti come Mastri Pastai, con la collaborazione

del Pastificio Giglio, e 15 detenute come Operatrici socio-assistenziali con la

collaborazione della Cooperativa Isola.

Nel trascorrere degli anni, l’Ente ha organizzato in Sicilia sedi

didattiche a Palermo, Agrigento, Catania e Messina, impegnando – su

15.600 ore di formazione – 45 unità a tempo indeterminato.

I dieci corsi del 2012 hanno superato brillantemente tutte le ispezioni volute

dalla Regione Siciliana, nel nuovo clima di rigore instaurato per la Formazione

Professionale. L’offerta formativa proposta dal nostro Istituto era contenuta

in corsi, che hanno avuto luogo nelle 4 province dove l’Ente ha le proprie

sedi didattiche. Saranno reiterati nel 2013 e costituiscono l’offerta formativa

proposta dall’Ente per l’Avviso 20, finanziato dal Fondo Sociale Europeo. I corsi

sono:

– Disegnatore CAD, figura professionale qualificata del settore

informatico, utilizza programmi creati per l’ambito della grafica

computerizzata applicata al disegno tecnico: “Computer Aided Design”. Un

corso a Palermo.

– Operatore di Comunità, operatore sociale che, grazie ad una specifica

formazione di carattere teorico e pratico, svolge la propria attività nei

riguardi dei soggetti di diversa età e condizione per promuovere e contribuire

allo sviluppo delle potenzialità di crescita personale e/o di inserimento e

partecipazione sociale. Un corso a Palermo e uno a Messina.

– Assistente alla prima infanzia, opera nel campo dei servizi socioricreativi per l’infanzia: baby parking e ludoteche, servizi integrativi al nido

e alla scuola materna, asili aziendali, centri gioco; ha competenze di cura de

bisogni primari del bambino e esperienze di animazione di gruppi attraverso

attività ludiche; progetta e realizza, anche in collaborazione con altre figure

professionali, iniziative finalizzate alla socializzazione, allo sviluppo delle

capacità creative e alla promozione di percorsi di autonomia. Gli Operatori

che lavorano con i bambini più piccoli si occupano di ogni aspetto: dal vitto

al cambio dei pannolini, li seguono nel gioco e intrattengono rapporti con i

genitori. Svolgono inoltre attività più specifiche come educazione musicale,

narrazione di fiabe, esercizi di danza e movimento. Sedi di svolgimento del

corso: Palermo, Catania, Messina.

– Assistente Tecnico Veterinario è un corso, realizzato in collaborazione

con il Centro Veterinario “Città di Palermo”, intende formare una figura

professionale di supporto al lavoro veterinario. Si tratta di un lavoro di

assistenza, aiuto e preparazione che facilita, velocizza e ottimizza (ma non

sostituisce) quello del medico veterinario. Tale figura attualmente esiste in

diverse strutture veterinarie con ruoli anche abbastanza diversi. Nonostante

si tratti di una figura di notevole importanza nel lavoro veterinario, in Italia

tale figura non è regolata, o prevista da alcuna normativa. Chi oggi si propone

per questo ruolo proviene da percorsi formativi diversi: diplomi all’estero,

esperienze personali, esperienze di volontariato animalista, corsi di laurea

breve, ecc. Sede di svolgimento del corso: Palermo.

– Operatore Socio-Assistenziale (OSA) svolge attività di assistenza diretta

all’ospite (disabile, anziano) e al suo ambiente di vita, in collaborazione

con altri operatori professionali preposti all’assistenza sanitaria e a quella

sociale. Requisito di Accesso: Diploma di scuola media inferiore. La base su

cui viene costruito il profilo è di tipo relazionale: l’OSA, infatti, interagisce

con la persona assistita e con la sua famiglia per riattivarne e recuperarne le

risorse nella vita quotidiana, creando condizioni di maggiore agio rispetto alla

cura dell’igiene, dell’ambiente domestico, delle pratiche burocratiche e degli

spostamenti quotidiani. L’operatore d’assistenza è educato a comprendere

la persona di cui si occupa, quale sia la sua storia individuale e familiare,

la sua condizione affettiva, relazionale, psicologica, fisica, patologica, come

un custode fedele degli obiettivi assistenziali. Sedi di svolgimento del

corso: Palermo, Catania, Messina.


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